Chi sono?



Patricia      

Chi sei?
Salve mi chiamo Patricia, ho 11 anni e sono in prima media. Nel film Axtérix e Obélix: Axtérix e Obélix sono esistiti per davvero? Com'era ai vostri tempi? Che cos'eri, tu? uno schiavo, un re, un principe?



Augusto      

L'Imperatore Cesare Augusto alla nobile Patricia, salve.

Inizierò a rispondere a quest'ultima domanda, affinché tu possa sapere innanzi tutto qualcosa di me stesso.
Non ero certo uno schiavo, ovviamente, perché sono sempre stato libero, fin dalla nascita. La mia famiglia non era molto ricca, ma era patrizia; e cioè faceva parte della nobiltà più rispettata della città di Roma. Ero dunque un piccolo nobile, esattamente come te, dato che è proprio questo il significato del tuo bel nome.
Ho purtroppo perso mio padre quando avevo quattro anni. Avevo un prozio molto celebre. Si chiamava Giulio Cesare, ma non poteva occuparsi di me perché era appena stato nominato governatore romano della Gallia. Rimase laggiù dieci anni, per conquistare quella provincia e pacificarla. Avevo dunque 14 anni quando è infine tornato a Roma, per restarvi pochi giorni. Ho preso allora la toga virile, il vestito dei cittadini adulti. Ero dunque ufficialmente divenuto un adulto.
Poco dopo Cesare m'ha accolto nella sua casa, affinché io potessi completarvi la mia educazione. Aveva assunto il governo di Roma e voleva che imparassi tutto ciò che riteneva necessario per farmi diventare il suo successore. Per tale motivo, qualche anno dopo mi ha adottato, facendo di me suo figlio legittimo. Ma, quando mi hanno portato questa notizia, mi hanno allo stesso tempo informato ch'egli era stato selvaggiamente assassinato dai suoi avversari politici.
Avevo allora 18 anni, e mi trovavo fuori d'Italia, per compiere delle esercitazioni militari. Attorniato e sostenuto da un piccolo gruppo d'amici coetanei, sono rientrato in Italia per punire gli assassini di mio padre. Dopo quattordici anni di lotte molto dure e di combattimenti terrestri e navali, sono infine riuscito a prevalere su tutti i miei avversari. Rientrato a Roma, ed avendo ristabilito la pace, sono stato acclamato Imperatore, principe del Senato, "Augusto" e Padre della Patria. Ero divenuto il padrone assoluto di Roma e di tutto l'Impero romano. Questo significava che il mio potere si stendeva su tutta la parte più importante del mondo antico. Ed ho conservato questo potere per tutta la mia vita terrestre, assicurando all'impero 44 anni di pace e di prosperità.

Parliamo allora di Astérix e Obélix. No, non sono esistiti. Sono due personaggi immaginari, come Tintin e Corto Maltese, che puoi trovare presso Dialogus. Hanno ricevuto dei nomi che sono stati inventati modificando lievemente le due parole asterisco e obelisco. È stato sufficiente farle terminare in "ix" per dar loro un suono gallico. Vi è in effetti una certa assonanza con Ambiorix e Vercingetorix, che erano i nomi antichi (in italiano Ambiorige e Vercingetorige, n.d.t.) di capi di certe popolazioni galliche che avevano combattuto contro il divo Giulio Cesare.
Astérix e Obélix vogliono dunque rappresentare dei protagonisti di eventi immaginari di quelle guerre, burlandosi amabilmente dei loro avversari. Si tratta di storie piuttosto grottesche e decisamente inverosimili, ma le trovo anch'io comunque divertenti.
Tuttavia, non devi credere che i popoli di Roma e della Gallia siano rimasti nemici. Durante il mio principato i Galli hanno voluto adottare la lingua ed i costumi dei Romani. Pochi anni dopo dei Galli sono stati ammessi nell'ambito del Senato di Roma, ov'essi hanno preso parte a tutte le decisioni del governo. Più tardi, certi Galli sono perfino divenuti imperatori di Roma.

Spero di aver risposto alle tue domande. Ma qualora tu dovessi avere ancora qualche dubbio, sarò felice di inviarti ancora una volta il mio parere.

Stai in gamba, dolce Patricia, e che gli Dei ti proteggano.

IMP. CÆS. AVG.


quebec

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