Livia



Simon Larente      

Ave Cesare!

Mi piacerebbe che tu mi parlassi della tua sposa Livia. Qual è stata la tua relazione con lei? Si dice che sia stata una vipera che non si fermava davanti a nulla pur di ottenere ciò che voleva (ad iniziare da te). Si dice anche che fu all'origine di molte morti di dubbia origine, come quella del suo primo marito o di Postumo ed anche di Agrippa che ti è sempre stato fedele e che non ha mai ricercato la gloria. Senza volerti parlare del tuo futuro, ti dico solo di sorvegliare il cibo che ti preparano, non si sa mai.
Fu davvero come viene descritta dagli storici dei secoli futuri? Corrispose alla donna dominatrice, perfida e odiosa dei libri di storia? Questa odiò tanta gente (il piccolo Claudio, Livilla, Giulia) e si fece odiare da molti.
Non sto cercando di diffamarla, cerco solo la verità.

Simon Larente



Augusto      

Saluti a te, Simon.

Non mi ha detto se sei sposato e se la tua eventuale unione è felice. Ciò mi avrebbe permesso di valutare fino a che punto sei in condizione di comprendere i miei sentimenti nei confronti della mia sposa.
Non mi hai nemmeno detto dove hai trovato le fandonie di questi sedicenti storici. Ma ciò non ha una grandissima importanza. Si tratta evidentemente di gente piuttosto mediocre, che cerca di dimostrare la propria intelligenza insultando gratuitamente delle persone di cui non sa nulla ed attribuendo loro tutte le bassezze e le volgarità ch'essa stessa è capace di concepire. Se cerchi davvero la verità, diffida di tutti questi pseudo sapienti che hanno la presunzione e l'arroganza d'affermare d'aver tutto compreso di ciò che accadeva a Roma alla mia epoca, mentre non riescono nemmeno a comprendere ciò che accade ai loro giorni.
Tu mi chiedi di parlarti di Livia, ed è una domanda molto carina. Ma è un po' meno carino che tu voglia quasi suggerirmi dei termini insultanti da utilizzare per descriverla. Non conosco le usanze di casa tua, e questo mi impedisce di biasimarti. Ma lasciami dire che, seconde le usanze dei Romani, ciò sarebbe stato considerato di pessimo gusto.

Livia è stata il solo grande amore della mia vita: un amore immenso. L'ho conosciuta quando avevo 24 anni, l'ho sposata pochi mesi dopo, e lei è restata al mio fianco per tutto il resto della mia vita terrena, cioè per più di mezzo secolo. Chi è talmente insensato da immaginare di poterne avere una conoscenza più approfondita della mia? Al di là dell'amore che ci ha legato lungo tutti gli anni della nostra vita in comune, abbiamo avuto uno scambio d'idee aperto e continuo su tutto ciò che giudicavamo importante, come fanno tutte le coppie molto unite. Ed abbiamo preso di comune accordo tutte le decisioni importanti che riguardavano la nostra famiglia, com'è sempre avvenuto in tutte le famiglie romane.

Livia è certamente stata all'altezza del compito molto duro che l'attendeva, quale moglie di uno che era destinato ad avere molte più preoccupazioni e responsabilità della grande maggioranza dei mortali, ed essendo essa stessa destinata a divenire la matrona più in vista e potente della società romana.
No, non ho alcun dubbio: lei ha sempre agito come la migliore delle spose, e con la più grande preoccupazione di contribuire alla mia opera ed a preservarne i risultati. È stata davvero perfetta.
Se non ne fossi stato assolutamente convinto, l'avrei forse fatta ammettere fra la gente Giulia? L'avrei forse fatta divenire l'Augusta? Le avrei forse dichiarato ancora una volta il mio immenso amore sul mio letto di morte, poco prima della mia apoteosi?

Vale,

IMP. CÆS. AVG.


quebec

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