Cleopatra (2)



Geneviève      

Salve a te Imperatore Cesare Ottaviano Augusto, Padre della Patria.

Mi piacerebbe sapere perché sembri disprezzare così tanto Cleopatra? Eppure lei era stata l'amante del tuo illustre "padre", che le tributava un grande rispetto. Egli aveva anche dichiarato l'Egitto "amico ed alleato di Roma". Alcuni pretendono che è perché eri attirato da lei e che avresti volentieri voluto fare come tuo padre.
O fu a causa di Tolomeo Cesare XV? L'avresti forse sempre considerato come un rivale? Pare che somigliasse molto a Gaio Giulio Cesare soprattutto per i suoi fatti e le sua gesta.

Un'ultima domanda: come hai reagito vedendo la statua di Cleopatra accanto a quella di tuo Padre nel Tempio della gente Giulia ch'egli aveva dedicato a Venere?

Vale,
Geneviève



Augusto      

L'Imperatore Cesare Augusto a Geneviève, salve.

Non conosco lo storico che ha scritto le sorprendenti interpretazioni di cui parli, ma non ha l'aria di essere particolarmente ben informato. Diffida di queste letture, poiché ti danno delle immagini alquanto distorte di quanto è avvenuto.
D'altra parte, perché dovresti credere che la mia opinione su Cleopatra avrebbe dovuto essere necessariamente influenzata dalle relazioni che mio padre aveva avuto con questa persona quasi 20 anni prima che la incontrassi io stesso? Forse il tuo giudizio su coloro che conosci attualmente coincide sempre con ciò che ne hanno pensato i tuoi genitori vent'anni fa?

Quando mio padre sbarcò ad Alessandria e si accorse che il nuovo re Tolomeo, responsabile del vile assassinio di Pompeo Magno, se preparava a disfarsi della propria sorella e moglie Cleopatra, egli prese la sola decisione equa che avrebbe preso qualsiasi altro console romano: quella di difendere i diritti della giovane regina, in osservanza del mandato del vecchio re Tolomeo, che aveva affidato al popolo Romano la responsabilità dell'attuazione delle sue volontà per la successione. Quello che è accaduto dopo la guerra Alessandrina fra mio padre e la giovane Cleopatra è qualcosa di molto tenero, ma che ha un carattere strettamente privato. Nessuna decisione politica è scaturita da questa relazione. I re d'Alessandria erano già compresi fra gli amici ed alleati del popolo Romano ben prima di Cleopatra. Quest'ultima ha conservato solo i poteri che aveva ricevuto da suo padre, e sono questi stessi poteri che lei rimaneva libera di trasmettere ai suoi figli, senza alcun ulteriore vantaggio a spese del popolo Romano. Quanto a suo figlio Tolomeo, sai bene ch'egli non si è mai chiamato Cesare, per la semplice ragione che il divo Giulio non l'ha mai riconosciuto. Questa storia della somiglianza "per i suoi fatti e le sue gesta", come dici, non mi sembra troppo seria, dato che questo ragazzo non ha mai fatto nulla di notevole.

Il mio disprezzo per Cleopatra non ha nulla a che fare con queste questioni, né con alcun genere di sentimento personale. Il mio giudizio è solo la conseguenza dell'osservazione dei fatti: quest'arrogante Egiziana ha avuto il grave torto di trasformare il potente Marco Antonio, mio collega nel triumvirato, in una specie di marionetta senza volontà nelle sue mani; e lei ha creduto che ciò avrebbe potuto permetterle di coalizzare l'intero Oriente contro Roma, e di attraversare il mare con le flotte orientali per venire da noi e sottomettere l'Italia. Non è mica per caso che quella enorme forza navale era giunta ad Azio, in rotta verso la nostra Penisola, quando l'ho affrontata in mare con mio prode amico Marco Agrippa.

Veniamo infine alla statua nel Tempio di Venere Genitrice del foro del divo Giulio Cesare. La trovo deliziosa. È opera d'un artista di grande talento e rappresenta una Cleopatra giovanissima, quando chiedeva la protezione del console romano. Ciò non ha nulla a che vedere con l'orribile strega che approfittò di Antonio per sottrargli un gran numero di province romane ed estorcergli la promessa di farla diventare la regina di Roma.

Vale,

IMP. CÆS. AVG.


quebec

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