INTRODUZIONE

IN COPERTINA: Aquila romana trionfante, rappresentata su di un bassorilievo romano
murato nell'atrio della basilica dei SS. Apostoli di Roma (disegno D. Carro).
IN ALTO: Moneta di bronzo romana (asse) del II sec. a.C., con prora rostrata e ancora.
di  DOMENICO CARRO 

1. Genesi di questo sito

La mia prima pagina personale Web, su Internet dal 11 novembre 1997, è stata la parte denominata Vetrina «Classica». Vi ho poi collegato la parte Roma Marittima (originariamente "Roma Eterna sul mare"), messa in linea il 24 dicembre 1997, sotto il titolo comune di NAVIGARE NECESSE EST. Il tutto è stato sistemato su di un server unico dal 22 gennaio 1998, venendo successivamente a costituire la parte preponderante del più ampio sito «ROMA AETERNA», collocato dal 11 novembre 2000 all'indirizzo www.romaeterna.org.

Degli elementi più particolareggiati sull'origine, sulle caratteristiche generali e sui più recenti ampliamenti di questo sito sono riportati nella pagina ROMA AETERNA - Genesi e finalità del sito.


2. NAVIGARE NECESSE EST

Questo sezione del sito, dedicata alla grandezza dei Romani sul mare, è stata denominata utilizzando la prima parte della celebre esclamazione "Navigare necesse est, vivere non est necesse!", in cui Pompeo Magno seppe magistralmente sintetizzare la reale essenza del potere marittimo di Roma: un'esigenza altamente prioritaria e di importanza vitale per la sopravvivenza dell'Urbe e del nascente Impero.

Il problema dei rifornimenti vitali fu peraltro una costante della storia di Roma. Fin dai primissimi anni della Repubblica, per motivi di sicurezza, i Romani dovettero affidarsi prevalentemente al trasporto navale, tenuto conto dell'ostilità delle popolazioni circostanti. A partire dal IV secolo a.C., la progressiva espansione del potere marittimo di Roma e del suo dominio oltremare venne accompagnata da un corrispondente accrescimento della popolazione dell'Urbe e delle sue necessità alimentari: ciò richiese dei rifornimenti sempre maggiori, soprattutto per via marittima poiché, già nel I secolo a.C., la maggior parte delle merci proveniva dalle altre coste del Mediterraneo.

Nel settembre 57 a.C., essendo Roma afflitta da una grave carestia, il Senato attribuì a Pompeo la responsabilità dell'approvvigionamento di grano dell'Urbe (l'annona), conferendogli per cinque anni un comando proconsolare con dei poteri eccezionali sulla produzione agricola in tutto il mondo soggetto ai Romani e sulla navigazione marittima nell'intero Mediterraneo. Si trattava di un'autorità altrettanto ampia di quella che lo stesso Pompeo aveva rivestito dieci anni prima per la sua folgorante guerra navale contro i Pirati, e poi mantenuta per la conclusione della guerra Mitridatica e per la condotta della guerra d'Oriente.

Anche nel suo proconsolato per l'annona Pompeo si mosse con grande determinazione e dinamismo. Avvalendosi di un gran numero di luogotenenti (fra i quali il posto più eminente era stato riservato al grande Cicerone), egli assunse prontamente il controllo di tutte le aree di produzione oltremare e dei relativi porti marittimi. Quindi egli stesso prese il mare, facendo vela per raggiungere quelle coste remote e controllare di persona la raccolta e l'imbarco dei cereali. Quando le navi del primo convoglio erano già state caricate ed erano pronte a salpare, sopravvenne una tempesta che trattenne i comandanti in porto. Ma Pompeo non tollerò che la partenza venisse ritardata; si recò lui stesso a bordo della prima nave ed ordinò di sciogliere gli ormeggi esclamando: "È necessario navigare, non è necessario vivere!".
Questa fu l'origine di questo motto, che ben traduce, al di là dell'apparente paradosso, l'esigenza di impegnarsi, anche a costo della vita, per assicurare sul mare un servizio indispensabile alla collettività.

L'energia infusa da Pompeo nella rete dei rifornimenti marittimi di Roma non tardò a sanare la situazione: dopo aver riempito il mare di navi, egli colmò i mercati romani di vettovaglie sovrabbondanti.
Lo stesso Pompeo mantenne il proconsolato per l'annona per l'intero quinquennio prestabilito, cumulando tale carica con altri consolati e proconsolati, fino a quando raggiunse l'apice della propria potenza nel governo di Roma (ove fu console unico nel 52 a.C.) e come assoluto padrone del mare.


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