Agrippa



Baalberith      

Ave Cesare!

Vorrei solo porti una domanda. Perché hai dimenticato di parlare di tutte le opere di tuo genero Agrippa (in particolare: le acque Giulia e Vergine, le terme del Campo Marzio, il diribitorium dei Saepta Iulia o ancora la basilica di Nettuno) nelle tue Res Gestae? È per megalomania o semplice dimenticanza, benché credo che sarebbe un po' eccessivo...

Vale e Gloria a Roma!



Augusto      

L'Imperatore Cesare Augusto a "Baalberith", salve.

Marco Agrippa non è stato solo il mio genero, poiché egli è stato innanzi tutto il più grande, il più caro ed il più prezioso dei miei amici. Non ho mai esitato a riconoscere pubblicamente le sue grandi qualità ed i suoi enormi meriti, come potrai constatare tu stesso se nella tua epoca qualcuno ritroverà i libri della mia autobiografia ("De vita sua"). Gli ho d'altronde conferito la dignità e gli onori riservati ad un membro della famiglia dei Cesari, gli ho anche affidato l'Impero quando sono caduto gravemente malato, e l'ho infine associato al potere imperiale, facendone il mio collega ed il mio "alter ego".

Se non ho parlato delle sue opere nel piccolo riassunto delle mie proprie azioni ("Res gestae"), è semplicemente per non andare fuori tema.

Vale,

IMP. CÆS. AVG.


quebec

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